Noleggio auto a lungo termine: i vantaggi per l'ambiente
Quali sono le automobili che consumano meno, come operare una scelta ecosostenibile e green.
A patto ovviamente di conoscere quelle che sono le caratteristiche di questa opzione e di prestare attenzione ad alcuni aspetti che riguardano la scelta dell'auto da noleggiare.
Sul fronte noleggio a lungo termine gli italiani si mostravano tutto sommato attenti già a metà del 2019, come indicato in un’indagine condotta da YouGov, con particolare incidenza nelle Regioni del Nord Italia. * Una crescita proseguita nel tempo e che ha visto durante il secondo lockdown del 2020 un ulteriore scatto in avanti. A testimoniarlo uno studio condotto da Targa Telematics e presentato a metà gennaio. ** Si tratta di una modalità di utilizzo degli autoveicoli che potrebbe contribuire allo svecchiamento del parco auto italiano, piuttosto “anziano” secondo uno studio 2020 dell’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Secondo tale ricerca circa il 60% delle auto circolanti in Italia ha almeno 11 anni. ***
Noleggio a lungo termine: come funziona e costi
Risultano inclusi assicurazione RCA, incendio e furto, gestione della tassa di proprietà, copertura per danni provocati da atti vandalici o calamità naturali, ma anche l'indennizzo in caso di infortunio al guidatore. Nel canone mensile rientrano anche le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria del veicolo. È inoltre possibile aggiungere ulteriori servizi come ad esempio l'auto sostitutiva.
Il noleggio auto a lungo termine presenta una durata prefissata, solitamente tra i 24 e i 48 mesi. Concluso il periodo di noleggio il contratto non prevede per l'utente l'obbligo di acquisto della vettura. Restano a carico dell'automobilista i costi vivi come carburante, posteggi e multe.
Qualora le vetture non vengano acquistate dai noleggiatori scatta per loro una seconda possibilità di vendita. A questo punto si procede con il cosiddetto Remarketing, che coinvolge in piccola parte privati e imprese (circa il 10% dei veicoli viene venduto tramite questi canali). Il grosso del parco auto proveniente dall’NLT viene ceduto ai concessionari, che procederanno a loro volta alla vendita al dettaglio.
Questo sistema permette di sfruttare dinamiche di economia circolare facendo ricorso all’NTL, non trasformando in vetture da smaltire quelle non acquistate dai noleggiatori, ma destinandole (grazie a uno stato manutentivo normalmente di buon livello) alla potenziale sostituzione di un veicolo più inquinante. Un fenomeno dal quale non sono escluse le auto elettriche, sempre più utilizzate dai servizi di noleggio sia a breve che a lungo termine.
Noleggio auto usate a lungo termine: criteri per una scelta green
Auto a noleggio a lungo termine: le vetture che consumano meno
Quando si parla di noleggio a lungo termine la scelta dell'auto da noleggiare è tra i punti di maggiore rilievo. Sia per quanto riguarda i costi legati al canone mensile e all'acconto, ma anche in relazione a quello che sarà il consumo di carburante.
In linea di massima i minori consumi vengono associati alle cilindrate più basse. Questo però risulta vero solo in parte, in quanto vetture più recenti e performanti potrebbero vantare consumi più contenuti se confrontati con quelli di alcuni veicoli usati (anche se di cilindrate inferiori).
Guardando strettamente ai consumi è solitamente consigliato orientarsi su vetture nuove, adatte al proprio stile di guida e di vita: difficilmente un'auto studiata per percorrere grandi distanze potrà garantire i livelli di consumo di una citycar qualora la si utilizzi esclusivamente in città e per spostamenti brevi.
NLT: economia circolare e diminuzione dei consumi
Il noleggio a lungo termine non esclude il ricorso alle auto usate, per le quali non è escluso che si possano strappare condizioni economicamente più vantaggiose. Tuttavia occorre valutare bene la scelta del veicolo, in quanto potrebbe risultare meno efficiente e quindi più impattante sull'ambiente.
Particolare attenzione deve essere prestata allo stato del veicolo. Essere stato oggetto di manutenzione e messa a punto regolare è il requisito primario per garantire un'efficienza prolungata nel tempo. Questo aspetto si riflette sia sul contenimento dei costi, per quanto riguarda la manutenzione straordinaria, che sui consumi. Una vettura gestita in maniera corretta è più performante, e quindi permette di contenere i costi legati all’alimentazione. Buona norma in caso di auto usata è quella di affidarsi a un concessionario certificato, o alle stesse case automobilistiche, così da evitare sorprese per quanto riguarda le condizioni della vettura.
Ferma restando la necessità di un adeguato stato manutentivo, restano da preferire le auto usate con alimentazione ibrida o elettrica. Queste ultime sono solitamente quelle che offrono un volume inferiore di emissioni di CO2 equivalenti rispetto alle vetture alimentate esclusivamente con combustibili fossili (benzina o diesel). A prescindere da quella che sarà l'alimentazione scelta è sempre consigliato verificare i dati relativi al consumo di carburante per chilometro, anche espresso in litri/100 km.
Utile inoltre tenere conto della presenza o meno di dispositivi per la riduzione dei consumi e conseguentemente delle emissioni di CO2. Ad esempio del sistema "Start & Stop", che spegne temporaneamente il veicolo durante le soste prolungate e lo riattiva al momento della ripartenza.
Attenzione infine alla classe del veicolo, anche nell'ottica della circolazione all'interno delle città in caso di limitazioni del traffico. Per quanto riguarda le auto usate sarà meglio orientarsi su vetture non troppo datate, preferendo se possibile le classi da Euro 5 in poi.
Un’idea dell’impatto delle varie classi dal punto di vista ambientale è fornito da uno studio datato 15 maggio 2018 e realizzato da Maria Vittoria Prati, ricercatrice dell’Istituto Motori - CNR****. Vedendo ad esempio quelli che sono i dati relativi alle PM (polveri sottili), un’auto Classe Euro 3 presenta come limite massimo di emissione un valore cinque volte superiore alla soglia imposta alle vetture Euro 6. Confrontando le stesse due classi risulta più che dimezzato, per quanto riguarda nello specifico i veicoli alimentati a benzina, il limite per il monossido di carbonio (CO).
Fonti:
